Giberto Isella

Gilberto Isella, poeta e saggista, vive a Lugano.

Tra le sue ultime opere si segnalano:

'Baltica' (con fotografie di Dario Ghisletta) Balerna, Edizioni Ulivo, 2000:

'Lì non c’è niente da vedere' (G.Curonici)

La frase di Giuseppe Curonici - lasciata cadere lì per lì nel chiacchiericcio sulle vacanze - apre un po’sinistramente gli itinerari. Paesi baltici: gurgi di anestesia visiva, deficit nell’attivismo baedekeriano. Mi chiedo allora: Non c’è niente da vedere perché pochi vi si sono avventurati, o perché quei pochi non vi hanno visto niente? Sappiamo bene che il cosiddetto visibile, oggi, è sorvegliato a puntino dalle potenze turismatiche, dai logo-teti dell’antiviaggio. È degnità culturale di basso profilo araldico: vai e torna con la Venezia-sospiri o il Parigi-concordia. Cèntrali con sicurezza ortogonale, interne-tizzali. Ma l’occhio? Quanto costa il pedaggio da pagare all’occhio?
Ripensata nei giorni solstiziali, ripensata alla lettera, l’acuta sentenza dell’amico sembra un paradosso. Il luogo dello sguardo a priori deprezzato diventa in effet-ti, proprio lì, un luogo di progressive sovraesposizioni. Come negare che in quei giorni di estremo giugno - lì nel Baltico - la vastità della luce rende visibile l’invisibile? Come non accorgersi che la pece azzurrognola della notte, coi suoi discreti impasti, fa solo un po’ meno perentorio il confine tra gli oggetti, gli alberi, i volti? Le cose oscillano, entrano nell’ovatta del sognabile; il dormiveglia è portatore di conoscenza.
Queste cose le guide non le dicono...


'Krebs' (con immagini di Fiorenza Casanova), Balerna, Edizioni Ulivo, 2000:

retrospezione, cammino a ritroso, azzardo in uno sguardo poetico passato. Schegge impulsive di ieri (dell’altro ieri) raccolte in un altro tempo, quello presente. Schegge sdatate, forse. Ma perché tornano? Tornano come tornano i fantasmi, come un basso ostinato nella memoria musicale, che non vuol decidersi a tacere. Corto circuito del tem-po, al di là della necessità. Dietro questi detti brevi, salvati a stento e in punta di penna medicati, si indovinano altri testi (narrativi, alcuni). Se ce ne furono davvero, ora essi appartengono alla cenere: ma alla cenere un solo cenno basta.


'Nominare il caos', Locarno, Dadò, 2001;
'Dado a punte' (cartella con immagini di Alessandra Angelini), Milano, Upiglio, 2003;


'Guernica', Balerna, Edizioni Ulivo, 2005:

... A una parete della stanza era appesa una riproduzione di “Guernica”: ingiallita, ormai non la degnavo più di un’occhiata da anni. Forse dall’infanzia. Stava lì, sul muro: abitudine riprodotta, rito senza moto nell’ossame dell’immagine.
Quelle figure, smangiate dalla luce. Il candeliere spasmodicamente teso, la madre affranta sotto la testa taurina, le disiecta membra. Riprendevo a poco a poco confidenza con quel dipinto, mi era venuta smania di commentarlo ad alta voce, in presenza dello straniero...

I libri di Giberto Isella


Baltica

2001

60 pp.

Collanaldina

20.00 Fr. / 00.00 Euro


KREBS

2000

48 pp.

Collanaédo

20.00 Fr. / 00.00 Euro


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