[…] Il percorso della memoria descritto da Renata Blaser
manifesta queste complesse capacità psicologiche e riesce
nella difficile magia di coinvolgere profondamente il lettore.
Sappiamo quanto sia difficile, soprattutto usando l’io narrante, coinvolgere qualcuno nel racconto della propria vita e delle proprie sofferenze. Renata è riuscita ad andare così in fondo all’evento personale da trasfigurarlo in qualcosa in cui ogni lettore si può riconoscere. Colpisce la viva descrizione del tremendo scarto fra lo sguardo della bambina e lo sguardo dell’adulto, abissale distanza, così frequente, ma ugualmente spaventosa, fra genitore e figlio. […]
dalla prefazione di Daniele Ribola
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