Il libro è uscito con l'Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.
Divisione della cultura e degli studi universitari del Canton Ticino.
Nelle pagine di questo romanzo, liberamente ispirato a
una storia vera, vive una folla di personaggi i cui destini
si compiono tra segreti più o meno ben custoditi,
tra scatti di rivalità e gesti di solidarietà, tra senso del
dovere e desiderio di ribellione.
Il cuore è Biviano, un piccolo e povero paese della Valle
di Blenio. La barriera naturale dell'Orrido del Diavolo lo
isola dal resto del mondo per buona parte dell'anno, ma
un bel giorno del 1934 non riesce però a impedire l'arrivo
della famiglia Vanbianchi da un luogo tanto lontano
da apparire inimmaginabile.
Partiti dalla magniÞ ca città sulle rive del Bosforo, Costantinopoli-
Istanbul, per problemi legati all’etnia, i
suoi quattro componenti si ritrovano catapultati con
grande sorpresa e amarezza dagli sfarzi ottomani di Palazzo
Yıldız al fango e allo sterco delle strade di Biviano.
L’atipico processo di integrazione si intreccia con la
complessa storia dell’orfano Isaia e con le gioie, i dolori
e i pettegolezzi di una piccola e composita comunità
montana, in cui risplende il coraggio e la determinazione
di alcune donne. Le loro scelte, compiute con tenacia ma
senza clamori, si avvicinano a un più profondo ascolto dei
soffi vitali della natura, dominanti in un mondo contadino
che rischia di rinchiudersi troppo su sé stesso e che è
qui ricostruito con una scrittura precisa e scevra di sentimentalismi,
il cui ritmo ricorda l’affilatura della falce. |