“A volte, in un mondo perfetto, mi immagino come un navigatore solitario che scrutando l’orizzonte, pur nell’incertezza degli spazi immensi che ha davanti, trova la sua via, la segue con determinazione e non la sbaglia mai arrivando ovunque desideri, senza perdere un attimo di tempo e vivendo con consapevole intensità ogni istante. Questo deve essere il sogno di tutti, suppongo; la vita invece, anche nei periodi come quello della pandemia, è tutta un’altra cosa. Trovare la via è un’impresa alla quale tutti, a modo loro, si dedicano sin dai primi anni di vita. È così, credo, che si sviluppa la consapevolezza di esistere. Ad alcuni riesce più facile ma non sempre perché siano più bravi, a volte perché per attitudine o per colpo di fortuna individuano subito l’impostazione più efficace riuscendo a far fronte ai problemi e alle inquietudini, cioè le cose che poi determinano affanno e ansia.” |