Guarda di portarti sempre bravo, bravo scolaro, bravo compagno e bravo figlio
Questa esortazione-invito di una madre (Mamussina), non potrebbe raggiungere un destinatario più attento. Il figlio Luigi farà tesoro di tutti gli insegnamenti materni, e dopo un anno trascorso a Lucerna, dove frequenta la Realschule, tornerà dai suoi, a Lurengo, ricco di una esperienza indelebile e di una soda formazione.
Il presente carteggio che Alberto Jelmini, con generosità, intelligenza, discrezione e garbo, ci regala, commuove per la profonda umanità, per l’adamantina trasparenza dei sentimenti, per l’amore sincero che anima madre e figlio. Se si confrontano queste missive con i messaggi sinteticamente asettici e omologati di oggi, si può misurare lo scarto, specie quello interiore, tra la sensibilità degli emittenti di allora e quelli odierni: queste lettere, scritte tutte dopo una giornata di stenti in montagna e di studio in città, si soffermano su ogni minima azione, su ogni dettaglio, e riescono ad esprimere, nonostante il pudore dei sentimenti, ogni trasalimento dell’animo.
Un carteggio davvero eccezionale, insomma, per le infinite informazioni che ci offre. “Un invito a fermarsi in un momento in cui la velocità sembra essere diventata una qualità in sé” (P. Di Stefano)
dalla prefazione di Bruno Beffa |