Gualtiero Gualtieri è un “raccontatore” che, in sintonia con i nostri tempi veloci, ha scelto il racconto breve, da ascoltare (alla radio) o da leggere (qui) in pochi minuti. Ma la concessione alla modernità è pura apparenza. In realtà i suoi scritti appartengono alla grande tradizione della favola classica, del “racconto morale”, in stile gnomico-sentenzioso, ironicamente in bilico tra incanto e disincanto, gioco e passione.
Ci si aspetta infatti che ogni racconto si concluda con “la favola insegna…”
Qui sono raccolti sentimenti e parole di una bella estate/infanzia, preannunciata da una esuberante primavera. È l’età dei giochi, delle amicizie assolute, delle scoperte. Con particolare riferimento al rapporto con la sessualità e la sensualità. Che non è espresso solo, carnalmente, da “mani curiose” che tutto toccano, ma anche e soprattutto dalla dimensione incantata della scoperta dell’altro sesso, quella dei primi turbamenti, dei primi smarrimenti, dei primi incontri con “sentimenti mai provati prima” per presenze femminili eteree, ridenti e fuggitive, come la Lilia, la Lauretta, la Lalla, l’Elisa… per le quali uno poteva anche sognare “d’esser vestito d’angelo”.
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