GIRALUNE

Erika Zippilli

2009

48 pp.

Collanaédo

20.00 Fr./00.00 €
 
Erika Zippilli – Ceppi si è fatta conoscere e apprezzare con Regine di confine (Edizioni Ulivo 2007), una raccolta di storie (vere) di donne, perlopiù perdenti, di un paese delle nostre terre lombarde.
Ora altrettanto felicemente esordisce come poeta. Anche questo suo libro contiene, nelle pagine finali, storie di donne ... che hanno vissuto vicende ancora più dolorose delle regine di confine: sono vittime del maschismo e della religione degradata a superstizione

Gira allude al ciclo lunare, in cui l’astro si spegne per risorgere e il buio temporaneo lascia spazio alla luce. Lune: richiama il cielo, certamente, ma anche la notte che porta o incrementa le nostre paure.

Non si pensi però che la raccolta proponga solo annullamento o rinuncia. Ci sono ardimenti e fughe, affidati alla forza (alla temerarietà, si vorrebbe dire) della fantasia, in ultima analisi della poesia.

Flavio Medici - dalla perfazione

Anche l’Arianna di Erika Zippilli Ceppi cerca, col suo filo, un paese innocente, ma che sia suo, da lei scelto. Erika-Arianna è «nata l’11 settembre, parecchio tempo prima che la data si tingesse d’infausto» (le due torri a New York). Il suo Giralune, Balerna, ed. Ulivo (di Alda Bernasconi), 2009. vorrebbe restituire un paese innocente a tante donne del passato. Lune sommerse e riemerse. In ogni caso luna al femminile, come in Goethe, che se si rivolge alla luna non lo fa con il maschile del tedesco (der Mond) ma dice und du Luna. Ad aiutare il lettore nella visitazione di miti antichi (non solo Arianna) e di storie di donne accusate di stregonerie c’è la Prefazione di Flavio Medici. Piacerebbe dialogare con lui sul nome che fa, opportunamente, del Pascoli. Ma ecco l’arringa in difesa di Arianna:

«Invece è così che andarono le cose; // minotauri, labirinti? / pallidi fantasmi per sentito dire. / Se ne partì Teseo, / a nessun dio chiesi soccorso, / non lo seguii avendo altro da fare. Quanto a Diòniso… girai di tacco, / un perdigiorno dedito a Bacco. // Dal canterano impolverato / a caso ripescai quel refe colorato, / con esso… m’intrecciai due ali. / Sicchè, nell’ora più propizia, qual piuma al vento / varcai l’orlo del tempo: rendetemi giustizia!».

Giovanni Orelli - Azione 05/04/2010

 

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