Che privilegio poter dar forma alle emozioni!
Incubi di bambine, sogni, struzzi domestici, personaggi che vivono sugli alberi od oggetti di un mondo ai confini del fantastico, familiare e allo stesso tempo alieno.
I pensieri più reconditi, le preoccupazioni, le ansie, le paure, i moti dell’animo ora quieto ora in tumulto abitano le vicende narrate.
Questi racconti sono l’espressione delle urgenze che nel corso degli anni si andavano facendo sempre più imperiose.
Come sassolini di Pollicino, gli spazi narrativi riportano a casa: le sensazioni dell’infanzia, i ricordi, i rapporti di amicizia, gli affetti e le vicende si risolvono, culminando nel doloroso distacco dal padre, al quale il libro è dedicato.
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