L'impegno di Zanier nell'affrontare tematiche a carattere sociale, relative in particolare all'attuale Svizzera, confederata e ormai sempre più multietnica, messa a confronto anche con il Sud italofono; problemi e prospettive, esposti in uno stile d'immediata, fresca "leggerezza" che spesso fa leva sulla nota di cronaca pittorica, dove la realtà supera la più azzardata immaginazione...
Insomma una lezione non calata dall'alto attraverso toni saccenti, ma che prende senso a partire da una esperienza pratica, senz'altro inimitabile.
Manuela Camponovo
«Giornale del Popolo», 21 settembre 1999
È la dimostrazione, per Zanier, che il discorrere intorno all'identità come a un articolo di fede è anche una forma di elusione dei problemi reali, spinosi, la soluzione dei quali si tende a rimandare nella speranza si risolvano da soli o finiscano in cavalleria. Il poeta è un po' profeta; con una singolare curiosità a vedere l'altra faccia della Luna, si diceva; a scoperchiare il luogo comune; a sgrossare le incrostazioni cresciute dalla retorica per coprire le magagne della storia. Da poeta serenamente disincantato. E sopratutto da profeta rigorosamente inascoltato.
Eugenio Segalla
«Messaggero Veneto», 25 settembre 1999 |