Faticava. Il resto di vita che aveva dentro lottava furioso, si rifiutava al suo bisogno di morire. Resisteva ribelle. La bestiola smagrita, pelle e ossa, abbandonata sul pavimento, poco lungi dall’angolo che aveva cercato per nascondere al mondo la sua pena, apriva a scatti le piccole fauci riarse, a caccia d’aria.
Forse anche in me è la vita, quel che ne resta, a costringermi a carpire bolle di parole, a farmi battagliare contro la stanchezza del tempo. Fuoco sottile che non si rassegna a estinguersi, vuole riaccendersi, ardere ancora. Un poco...
Così inizia il racconto di Grytzko Mascioni |